Il punto sulle farmacie

E’ di 24,5 miliardi di euro il mercato italiano delle farmacie. Leggermente in calo, ha tuttavia visto esplodere i settori dell’autocura e del commerciale. Di questi 24,5 miliardi, circa 15 arrivano dai farmaci etici, mentre il resto giunge da prodotti da banco quali integratori, parafarmaci, cosmetici, creme. Ma anche dai sempre più usati rimedi della nutraceutica, vale a dire le pillole protettrici di corpo e mente sempre più in voga.

Facendo qualche nome, i farmaci da banco più venduti in Italia sono Voltaren, Tachipirina ed Aspirina. Seguono altre formulazioni di questi stessi medicinali e poi prodotti come Enterogermina, Moment, Tachipirina sciroppo, Rinazina spray nasale, Glicerolo soluzione rettale, Glicerolo supposte.

Ecco poi le dieci specialità a carico del Servizio sanitario nazionale più prescritte: Cardioaspirin (anticoagulante), Eutirox (preparato tiroideo), Triatec (antipertensivo), Lasix (diuretico), Norvasc (antipertensivo), Omeprazen (antiulcera), Augmentin (antibiotico), Dibase (vitamina D), Pantorc (antiulcera) e Torvast (ipocolesterolemizzante).

Cambiando argomento, ricordiamo che anche il settore delle farmacie è stato inglobato tra quelli della legge 124 del 2017 sulla concorrenza. E’ un provvedimento che consente anche a società a capitale privato di acquistare una o più farmacie. Arriveranno nel nostro paese, dunque, grandi realtà straniere come la catena Dottor Max o la Walgreens Boots Alliance, ma avranno spazio maggiore pure le nostrane Cef e So.Farma.Morra.

Dunque? Farmacisti aggregatevi o rischierete di sparire!

Con danni per voi e…per noi. Come già accaduto in altri settori, infatti, il rischio è che le grandi società di capitali si concentrino (come ovvio) solo su quelle farmacie con fatturati rilevanti, danneggiando così altre sedi site in territori meno appetibili sul piano commerciale. Che finiranno probabilmente per chiudere i battenti, privando così i cittadini della farmacia vicino a casa…

Inoltre il grande capitale potrebbe anche abbassare tanto i prezzi da strangolare le piccole farmacie, incapaci di ribassi rilevanti e di adottare orari di servizio più lunghi.