Il ravanello come calmante

Le proprietà del ravanello. Il ravanello, che si consuma dalla primavera sino a settembre, vanta numerose varietà: quello più diffuso in Italia è rosso con polpa bianca e solitamente viene mangiato crudo, anche se in molti paesi lo si consuma pure cotto o lo si spreme ricavandone il succo (che è un ottimo sedativo per la tosse). Sono commestibili anche le foglie fresche.

Il ravanello agisce sul sistema nervoso centrale svolgendo un effetto calmante e pertanto è utile a chi soffre di ansia, irritabilità, insonnia.

Questa radice è povera di calorie (poco più di 10 ogni 100 grammi di prodotto) ed è ottima nelle diete e nei regimi ipocalorici. Possiede inoltre le vitamine B e C, ma anche ferro e zolfo.

Proprio grazie alla zolfo i ravanelli bilanciano il Ph della pelle e risultano purificanti per il sangue e disintossicanti per il fegato. Hanno pure effetti diuretici data la loro percentuale di acqua superiore al 95%.

Consigliato dalla Medicina tradizionale cinese come stimolante dei meridiani di polmone e grande intestino per il suo gusto piccante (ma anche per abbassare la febbre e per la cicatrizzazione delle ferite o delle ulcerazioni della pelle), vanta proprietà antibatteriche, elimina parassiti e vermi, stimola la digestione e l’appetito, può avere effetti lassativi.

Con le foglie, opportunamente essiccate al sole, è possibile realizzare infusi e decotti.

I ravanelli possono causare, nei soggetti predisposti, irritazione delle mucose intestinali e sono sconsigliati in caso di gastriti, coliti e calcoli renali.