Pesto made in Italy

Buono è buono. Anzi buonissimo. Talora un pelo salato, ma sulla pasta ci sta da Dio!

Signore e signori, stiamo parlando del pesto ligure, una delle eccellenze della nostra cucina. E di recente al Palazzo Ducale di Genova si è tenuto il VII Mondiale del Pesto Genovese al Mortaio!

Oltre 100 i concorrenti, non solo italiani: sono venuti, con tanto di mortaio e pestello personali, anche da Hong Kong, Norvegia, Libano, Scozia, Svizzera ed Usa.

In quaranta minuti di tempo i concorrenti dovevano realizzare il miglior pesto possibile. Tutti avevano a disposizione gli stessi ingredienti: basilico genovese Dop di Prà, pinoli italiani, aglio di Vessalico (Imperia), parmigiano reggiano Dop, fiore sardo Dop, sale grosso ed olio extravergine di oliva Dop, ovviamente ligure.

I punteggi sono stati assegnati per manualità del concorrente, aspetto e colore del pesto, finezza della macinatura ed infine equilibrio dei sapori.

Ha vinto un 39enne di Milano: Emiliano Pescarolo, di professione sommozzatore. Suo il pesto migliore.

E c’è di più: dopo la gara sono state raccolte delle firme per far entrare il pesto genovese al mortaio tra i “beni immateriali dell’Unesco”. Come dargli torto?