Paradossi agroalimentari

Ebbene sì: il settore produttivo che più impatta sull’emissione globale di gas serra è quello agroalimentare. Recenti studi, basati peraltro su ipotesi già ventilate in passato, dimostrano che la produzione di foraggio per gli allevamenti determina disboscamento, utilizzo di prodotti chimici, inaridimento del terreno, sconvolgimento di flora e fauna autoctoni, cambiamento climatico.

Che fare? Greenpeace consiglia di dimezzare il consumo di carne e di prodotti lattiero-caseari entro il 2050. Obiettivo forse difficile da raggiungere, visto il trend attuale…

Più probabile il passaggio all’agricoltura organica e rigenerativa, che si serve dei terreni ma senza impoverirli e che rispetta i cicli naturali, che studia i terreni e diffonde i micro-organismi utili e che si avvale di fertilizzanti “nature”.

Sarebbe inoltre utile usare l’acqua in modo più parsimonioso, evitando gli sprechi ed il dilavamento delle terre. Ma bisognerebbe pure spostare razionalmente gli animali, al fine di ottimizzare il rinnovo dell’erba.

Le cure ci sono: vediamo se i malati, che siamo noi in sostanza, avranno voglia di ricorrere ai rimedi…