Non insegnate ai bambini…

Come diceva Giorgio Gaber, “Non insegnate ai bambini, non insegnate la vostra morale…è così stanca e malata…potrebbe far male…”.

Mai parole furono più sagge, mai parole furono più adatte a descrivere (anche) il momento storico che stiamo vivendo e la situazione disastrosa in cui versano le nostre scuole.

Se è pur vero che i “poveri” professori fanno quel che possono, tra una Dad ed una presenza, è anche vero che gli adulti sono appunto…i professori!

In sostanza, se vogliamo capirci, l’anello debole sono i ragazzi…Che andranno pur corretti, ci sta, ma con affetto…

La scuola temo sia diventata, e questo ben prima dell’emergenza Covid, non un territorio di crescita emotiva dei ragazzi, né un luogo in cui essi possono sperimentare ed appassionarsi, conoscersi e stupirsi delle meraviglie del mondo.

Temo che la scuola sia divenuta un inno alla standardizzazione, il trionfo dell’omologazione e del pensiero unico. Una scatola vuota di valori in cui si premia il più performante, il più veloce, il più abile…spesso anche il più scaltro.

Mi si dirà che fuori la società è anche questo e che quindi si stanno forgiando gli allievi al futuro che li aspetta.

Occhio, però: il mondo lo creiamo anche noi con il nostro, per usare un termine religioso, libero arbitrio. Pertanto a furia di premiare solo le menti e poco i cuori e proseguendo con un appiattimento generale, si produce una massa informe e si rinuncia all’unicità dell’individuo.

Mentre la scuola dovrebbe esaltare le inclinazioni dei ragazzi, coglierne gli aspetti di diversità, magari anche di bizzarria e di follia artistica (che spesso altro non sono che diverse manifestazioni della Sublime Intelligenza), nella piena espressione dei tesori che vengono elargiti dalla Natura.

Tesori che andrebbero fatti fruttare nella loro eccezionalità e non dispersi nella rincorsa ad una becera standardizzazione da quiz televisivo.

Pertanto, cari professori, provate ad appassionare i ragazzi, a fargli scoprire il mistero che c’è dietro alle cose, ad ogni cosa. Lo stesso mistero che un tempo faceva trasalire anche voi.

Avrete forse qualche insufficienza in più in classe, ma davanti a voi troverete ad ascoltarvi tante giovani anime palpitanti di vita.