Musicoterapia, mantra e kiai

La Musicoterapia è una pratica che utilizza musica, voce o suoni a scopo terapeutico. Spesso non si pensa che attraverso la voce noi creiamo delle vibrazioni e quindi abbiamo la capacità di emettere “frequenze specifiche” che possono aiutarci a stare bene.

Qualunque cosa che riproduce suoni e vibrazioni è un potenziale strumento terapeutico, come i tradizionali strumenti musicali, i suoni della natura o quelli artificiali ed elettronici. Ma negli ultimi anni è stato riscontrato che il “fare musica” col proprio corpo, in particolare cantando, aiuta ad ottenere un benessere psico-fisico sorprendente.

Una pratica millenaria che con la voce mira a stimolare il benessere dell’individuo è quella di ripetere i Mantra (dal sanscrito manas=mente e trayati=liberare). Mantra significa dunque “liberarsi dai pensieri per poter ascoltare”.

Tale pratica prevede di ripetere una o più sillabe svariate volte. In questo modo, col tempo, si può ottenere uno specifico effetto che si manifesta a livello mentale, fisico ed energetico. Come? Grazie alle vibrazioni della voce che si diffondono all’interno dell’organismo secondo i principi delle casse di risonanza.

Il più conosciuto è il Mantra “Om” (AUM). Il suo potere è così grande che la pronuncia esatta di questa sillaba consente, secondo la visione Buddhista, di giungere all’illuminazione liberando le persone dalla catena delle rinascite o samsara.

Ma un altro esempio di utilizzo della voce ci arriva dalle arti marziali: il Kiai. E’ un grido pieno di forza ed intenzione per portare a compimento una tecnica marziale. La parola è formata da “ki-” (che in giapponese significa mente, volontà, disposizione d’animo) e da “-ai” (contrazione del verbo “awaseru” che significa unire). A questo scopo si utilizza il grido nella forma esteriore come mezzo per controllare il Chi, vale a dire come arte di indirizzare l’energia in una determinata direzione.

Nelle pratiche marziali il kiai è di estrema importanza ed il suo utilizzo e studio, che raggiunse i livelli massimi nel Giappone Feudale, è ancora oggi sviluppato in molte discipline come il karate, il judo e l’aikido.