Merluzzo? Si, di Norvegia

Arriva dalla Norvegia uno dei merluzzi migliori del mondo. In particolare dalle Isole Lofoten, che sono all’interno del Circolo Polare Artico e sono la vera patria del mitico Stoccafisso: qui i merluzzi arrivano dopo aver lasciato, per deporre le uova, il Mare di Barents.

Tra l’altro la Norvegia è particolarmente attenta alla pesca sostenibile, tanto che sia l’International Council for the Exploration of the Sea che il Wwf l’hanno indicata come esempio da seguire da parte degli altri paesi. L’industria di Oslo rifornisce oltre 130 stati in tutto il mondo di questo meraviglioso “dono” del mare, garantendo sia la pulizia dell’oceano in cui viene pescato che la salubrità del prodotto in sé.

Il processo di lavorazione del merluzzo norvegese è antico (pare risalga ai Vichinghi e forse anche più indietro) e si conclude nella stessa giornata in cui il pesce è stato pescato, vale a dire con gli animali messi a seccare su apposite rastrelliere presso al mare. Proprio con l’essiccazione lo “stockfish” conserva inalterate le sue caratteristiche nutritive.

Caratteristiche che fanno molto bene alla salute dell’uomo, tanto che anche i medici consigliano di consumare almeno due porzioni di pesce a settimana. Il merluzzo poi è particolarmente ricco di proteine e dona sazietà: è appunto indicato come alimento dimagrante. Recenti studi sulla qualità delle carni di questo pesce hanno rilevato che le sue proteine sono particolarmente adatte per prevenire il diabete e, grazie ai loro grassi “buoni”, a sostenere il sistema cardio-vascolare.

Curiosità: mentre in quasi tutta Italia il merluzzo essiccato viene chiamato stoccafisso, in Veneto si parla di baccalà. Tra le due versioni non intercorrono grandissimi differenze: per farla breve, cambiano i processi di essiccazione e salatura, non la sostanza…Tra le ricette venete più rinomate ricordiamo il baccalà alla vicentina e quello mantecato.