Memoria e carote

Problemi di memoria? Ecco la carota, un’altra alleata capace di rendere il cervello più pronto e brillante.

Ce lo dicono i ricercatori dell’Università della Georgia di Athens (Usa) che, come si evince dai loro studi pubblicati sulla rivista Journal of the International Neuropsycological Society, hanno valutato un gruppo un gruppo di pazienti tra i 65 e gli 85 anni somministrandogli alcuni test mnemonici.

Durante i quiz hanno sottoposti i soggetti a risonanza magnetica, appurando così quali zone del cervello venivano attivate per risolvere i quesiti posti, ed infine ad un esame del sangue. Ne è emerso che i pazienti che in base ai test risultavano avere una memoria migliore erano quelli che nel flusso ematico avevano più alti livelli di luteina e zeaxantina, delle sostanze che sono contenute in grandissima quantità nelle carote. Oltre che in altri alimenti quali piselli, broccoli, agrumi, banane, mais e peperoni.

In soldoni, è in effetti emerso che le persone che avevano avuto risultati migliori erano quelle che consumavano più abitualmente delle altre carote e vegetali in generale. Le stesse persone, grazie alle informazioni emerse con lo screening cerebrale con risonanza, usavano anche aree meno ampie del cervello stesso per rispondere alle domande. Che vuol dire? Che avendo un cervello più prestativo, ad esse è bastato attivare meno neuroni per risolvere efficacemente i test.