Mal di gola? C’è il pino mugo

Tosse o mal di gola? C’è lo sciroppo di pino mugo. Secondo un’antica ricetta della valle d’Ossola, in particolare della valle Antrona (siamo in Alto Piemonte, nella provincia del Vco), l’estratto delle pigne di pino mugo cura varie affezioni del cavo orale.

Dicevamo di una ricetta antica, quasi persa nel tempo dopo lo spopolamento delle montagne (e diffusa anche in altre zone dell’arco alpino), che recentemente sta tornando in auge grazie all’ossolano Cristian Pirazzi ed alla sua famiglia, che hanno cominciato a produrre questo sciroppo e a commercializzarlo.

Le pigne del pino mugo, che vive tra i 1500 ed i 2600 metri di quota ed ha nell’alta valle Antrona un habitat ottimale, vengono di solito raccolte ad inizio estate. Vengono lavorate senza usare alcol o sostanze chimiche: sono semplicemente messe, ovviamente ben pulite, in vasetti di vetro assieme a dello zucchero (fino all’orlo).

Poi si lascia scaldare il vasetto ben tappato (anche solo ai raggi del sole) per un periodo di tempo che va dai 15 ai 25 giorni. L’umidità sprigionata dalle pigne riscaldate scioglie lo zucchero: a processo ultimato si deve travasare il contenuto filtrandolo con un colo. Ed è pronto lo sciroppo!

Sciroppo che ovviamente non è un farmaco ed i cui effetti non sono ancora scientificamente provati: vale al riguardo l’esperienza millenaria dei montanari, che sin dai tempi antichi hanno usato le pigne balsamiche per contrastare le affezioni respiratorie tipiche dell’inverno. Lo sciroppo di pino mugo vanta infatti benefici effetti espettoranti ed antinfiammatori per la gola.

Ma dalla pianta si ricavano anche salutari oli essenziali che, se strofinati sulla pelle, risultano tonificanti e lenitivi dei problemi articolari. Sono pure ottimi per contrastare gli ematomi e sciogliere le contratture.