L’otite del nuotatore

Se andate spesso in piscina od al mare, potete incappare nella cosiddetta otite del nuotatore od esterna. Inizia con un prurito all’orecchio, che poi nel tempo può divenire dolore accompagnato da una sensazione di chiusura. Insomma, pare di avere l’orecchio tappato.

La colpa è di alcuni batteri (normalmente presenti negli specchi d’acqua, per quanto sterilizzati) che infettano il condotto uditivo e determinano gonfiore. Diversa dall’otite media, che colpisce l’orecchio interno, questa problematica riguarda la cute che avvolge il condotto uditivo: qui lo strato di pelle è sottile e si desquama facilmente.

Ovviamente esistono fattori predisponenti, come la forma del condotto (che può risultare più o meno tortuoso), la sensibilità della cute e la formazione di tappi di cerume, che si gonfiano con l’acqua.

Detto questo, che fare? Per prevenirla è bene non usare i bastoncini di cotone per pulire le orecchie, che possono indurre abrasioni e desquamazioni e spingere più a fondo il cerume creando tappi: per una corretta igiene basta lavare le orecchie con sapone delicato ed acqua ed asciugarle bene.

Per prevenire l’otite esterna, è bene prima di andare al mare o se si va spesso in piscina farsi rimuovere dal medico i tappi di cerume. Sarebbe anche buona regola fare attenzione nell’utilizzo dei tappi in silicone per proteggersi da acqua e rumori: vano inseriti e tolti delicatamente per non causare lesioni.

Quando però l’otite si è ormai sviluppata, è buona regola rivolgersi al medico che valuterà la situazione e le opportune soluzioni. In genere dovrebbe passare in pochi giorni.

A livello di cure naturali, consigliamo l’applicazione di aglio in loco (dopo averlo bollito e sminuzzato ed avvolto in un fazzoletto pulito), di olio di oliva tiepido (3 gocce nell’orecchio) o di un batuffolo di cotone imbevuto di camomilla.