Le ginnastiche oculari

Occhi stanchi? Troppe ore trascorse davanti a Pc e smartphone? E’ inevitabile che in questo periodo di costante esposizione ad apparecchi elettronici così incisivi per la salute dell’occhio, sempre più persone inizino ad accusare problemi visivi di varia natura.

Senza cadere per forza in discorsi inerenti eventuali patologie, che sono di competenza dei medici, possiamo tuttavia dire che ridurre i tempi di esposizione ai video può di per sé essere già salutare per i nostri poveri occhi.

Se proprio non possiamo rinunciare (per lavoro o passione) alla visione ravvicinata, almeno concediamoci della pause di alcune minuti così da consentirci un minimo di riposo.

Oltre a questo sarebbe anche utile praticare le cosiddette ginnastiche oculari, che sono state ben sintetizzate dal noto metodo Bates e da metodi analoghi. Metodi che hanno come finalità quella di stimolare la muscolatura intrinseca ed estrinseca dell’occhio con esercizi miranti a tonificarla od allungarla. I muscoli infatti, anche quelli che patrocinano la vista, funzionano bene se sono tonici ed al contempo elastici.

In generale, possiamo dire che prima di iniziare tali ginnastiche sarebbe opportuno accertarsi (tramite una visita da uno specialista) di non avere patologie dell’occhio. Successivamente si può iniziare, magari chiedendo anche aiuto a chi conosce tali pratiche, con una leggera routine giornaliera che andrà via via implementata sino a farci divenire sempre più allenati.

E’ stato infatti dimostrato che un approccio progressivo ed una ginnastica costante possono ridurre od addirittura permettere di superare alcuni disturbi visivi come la miopia o la presbiopia.

Prima di iniziare la sessione di ginnastica è bene scaldare gli occhi sfregando le mani l’una sull’altra e poi applicandole sugli occhi, con palpebre chiuse ovviamente. Successivamente, dopo aver effettuato una leggera pressione sulle pupille per distribuire bene il film lacrimale, si può procedere.

Gli esercizi, che vanno ripetuti cinque volte l’uno e che vanno effettuati con il volto ben fermo, iniziano di solito portando gli occhi più che possiamo in alto e successivamente più che possiamo in basso.

Poi possiamo fare la stessa cosa passando da sinistra a destra, quindi lungo le diagonali destra-sinistra e sinistra destra. A seguire possiamo fare delle rotazioni complete in senso orario ed antiorario, quindi descrivere il simbolo dell’infinito prima in verticale e poi in orizzontale.

Tra gli esercizi consigliati si ricordano anche quelli di tenere il focus su di un dito che viene avvicinato ed allontanato dal volto e di mettere un dito davanti agli occhi a circa una spanna di distanza e di alternare la messa a fuoco tra il dito e lo sfondo oltre il dito stesso.

Concludendo, è utile anche sbattere con velocità le palpebre aprendo e chiudendo gli occhi per una quindicina di secondi, oltre a tenerli chiusi strizzando bene le palpebre per quindici secondi per poi spalancarli di colpo mantenendo l’apertura completa per cinque secondi.