L’aromaterapia

Dopo i Fiori di Bach, ecco l’aromaterapia: è una branca della medicina naturale e della fitoterapia che ricorre alle sostanze volatili ed odoranti delle piante, vale a dire ai cosiddetti oli essenziali.

Tali oli, ottenuti per distillazione in corrente di vapore o spremitura a freddo, sono maggiormente sintetizzabili utilizzando le seguenti parti delle piante: fiori, foglie, corteccia, legno, semi, radici.

Gli aromi, già usati nell’antichità per la cura di alcune malattie, sono stati riscoperti nel corso dell’800 dal chimico francese Renè Gattefossè (che studiò in particolare la lavanda) e poi meglio codificati nel ‘900 dal medico, sempre transalpino, Jean Valnet.

Gli oli essenziali (che possono avere azioni antibiotica, anestetica, espettorante, carminativa ed agire sul sistema nervoso) si impiegano sia singolarmente che in miscela, sempre opportunamente diluiti onde evitare reazioni allergiche: si possono applicare sulla cute, ma vengono anche utilizzati con bagni e pediluvi, massaggi, maschere, lozioni e per le vie orale ed olfattiva.

L’aromaterapia è particolarmente indicata in caso di sbalzi di umore, difficoltà,  digestive e gonfiore addominale, spasmi muscolari, infezioni cutanee e delle mucose, affezioni delle vie respiratorie. Mediamente non induce effetti collaterali, se non in caso di ipersensibilità alle essenze. Va comunque evitata in caso di gravidanza, età inferiore ai 3 anni, epilessia, allergia, problemi renali ed epatici gravi.

Ma come agiscono gli oli essenziali, di cui ricordiamo (tra i principali) lavandula, rosmarino, eucalipto, geranio, limone, menta piperita, ylang ylang, rosa e sandalo? Le stimolazioni olfattive passano direttamente nella corteccia cerebrale, senza filtri: agendo su talamo ed ipotalamo, influenzano la produzione ormonale con effetti riparatori per cellule e tessuti.