La montagna va rispettata

La montagna va rispettata. Al pari di tutti gli altri scenari naturali in cui l’uomo vive o si muove. Parlo di rispetto, ma mi riferisco soprattutto alla consapevolezza che bisognerebbe avere quando ci muoviamo e quando interagiamo con ambienti che presentano delle complessità.

Ogni anno, in estate (ma anche in altre stagioni) assistiamo alla conta dei morti che in montagna vengono puntualmente travolti da valanghe, cadono in burroni, si schiantano coi parapendio, centrano un albero con la mountain bike…

Questo sia per un gusto tutto umano di andare in cerca di avventura e sia per una certa industria del “no limits” che fa credere a tutti che “se vuoi, puoi”. Il che per certi aspetti può anche essere vero, ma nel turismo montano di massa (in questo caso) c’è una completa mancanza di conoscenza dei rischi che le vette (anche basse) comportano ed una fatale ignoranza delle capacità (possibilità) fisiche di chi tenta di salirvi…

Senza puntare il dito contro nessuno, voglio rilevare che tutti siamo mediamente molto scoordinati e spesso neanche tanto in forma…per cui evitiamo di andarci ad infilare su montagne (anche impervie) perché “tutti ci vanno, tutti lo fanno“…E’ molto rischioso. Bisogna avere un minimo di prestanza atletica, che è allenabile, unita alla conoscenza delle situazioni ambientali che potremmo trovare e ad un buon equipaggiamento. Chi vi scrive ha visto ad oltre 3000 metri di quota, sul Monte Rosa, delle gente con gli infradito…

Una volta, parlando di avventure “potenti”, le salite ai cosiddetti “8000” della terra erano delle prove estreme riservate solo agli specialisti molto allenati che avevano fatto di quelle scalate la loro ragione di vita, oltre che di guadagno. Adesso invece vengono vendute al pari di scampagnate domenicali, per cui qualunque facoltoso riccone può pagarsi una decina di sherpa e provare a salire.

Dico provare perché ogni anno sulla salita che porta all’Everest, per esempio, muoiono decine di persone: il tetto del mondo sta diventando una sorta di cimitero perché la gente sopravvaluta le sue capacità e sottovaluta quelle della montagna. In nome del guadagno di alcuni e della stupidità di altri…

Come detto, la montagna va rispettata, se non addirittura temuta. In vetta anche i più allenati e consapevoli rischiano molto: cambiamenti climatici repentini, rialzi termici, problemi di salute, quota altimetrica eccessiva od anche semplice sfortuna, possono risultare letali. Non facciamoci dunque catturare dal tourbillon della cattiva informazione e di chi specula sulla nostra pelle