La libertà è…

La Libertà, come diceva Giorgio Gaber, è partecipazione.

Molto più di quanto si pensi, molto più di quanto si possa capire, molto più di quanto l’eccezionale canzone del Signor G possa trasmettere.

Se infatti non ci occupiamo di politica e di economia, stiamo pur certi che politica ed economia si occuperanno di noi…Come? Nel modo che altri decideranno, ci piaccia o meno. Pertanto non lasciamo che siano altri a giocare la nostra partita.

Decidiamo noi, allora. Ma come?

Dicendo no o dicendo si, acquistando questo e non quello, osservando un principio e disattendendone un altro.

Ma soprattutto maturando opinioni informate. Ognuno ha diritto alla sua opinione, ma se l’opinione non ci appartiene, se è stata mutuata da altri in modo superficiale e senza una indagine profonda, allora per quanto essa sia giusta o sbagliata non avrà senso. Sarà solo uno slogan che altri avranno pensato per noi e che grazie a qualche potente mezzo di informazione saranno riusciti a far divenire nostro.

Se invece abbiamo spirito critico, attenzione ed un pizzico di voglia di informarci andando oltre l’assordante vociare del main stream, forse avremo qualche possibilità di sviluppare una coscienza politico-economica libera ed in linea con il nostro sentito.

Se saremo attenti e consapevoli, se manterremo i nostri istinti animali all’erta ed avremo memoria di quanto viene detto od accade, sarà più difficile toglierci la libertà, di qualunque genere essa sia. Allora sarà più difficile che ci mettano in riga davanti al plotone di esecuzione delle coscienze.

La libertà è partecipazione. E fa parte del quotidiano di tutti. Dipende da ciò che guardiamo o non guardiamo in Tv, da ciò che finisce sulla nostra tavola, dai discorsi che facciamo tra di noi, dalla profondità o superficialità delle nostre riflessioni.

Pertanto, viviamo pure la vita come un gioco, ma come un gioco che richiede attenzione ed intelligenza. Facciamo in modo che i politici non siano mollemente adagiati nelle loro poltrone, ma che restino seduti in punta a sedie scomode, pronti ad alzarsi non appena alziamo la voce.

Avremo così la chance di preservare un mondo di uomini liberi, di uomini veri.