La cronobiologia

Vi sentite fuori tempo? Ecco la cronobiologia. E’ la scienza che studia i ritmi circadiani dell’uomo e della natura in generale che ci condizionano da milioni (miliardi) di anni.

Stiamo parlando dei ritmi biologici che regolano sonno, veglia, accoppiamento, ciclo mestruale, produzioni ormonali del nostro corpo, alimentazione, migrazioni e così via.

Anche l’uomo, da bravo animaletto quale è, ha i suoi tempi: se li rispetta o si discosta poco da essi, sta bene. Se invece se ne allontana, e mediamente noi in Occidente neanche riusciamo più ad intravvederli, possiamo stare male o cadere nella malattia.

I ritmi (ne troviamo lunghi poche ore, un giorno, più giorni, un mese, anni) sono in poche parole i tempi pulsanti della terra e dell’universo: siccome, quali esseri viventi, siamo nati e ci siamo evoluti completamente calati in questo macrocosmo, ne abbiamo adottato i tempi e le modalità di trasformazione. Assumendo dei tratti caratteristici che sono impressi a fuoco nel nostro Dna.

L’ayurveda indiana, ma anche altre medicine antiche come quella cinese e fondamentalmente pure la nostra moderna medicina allopatica, studiano ed hanno studiato questi ritmi imprescindibili e valutato come solo stando aderenti ad essi l’uomo può percorrere la strada della salute.

I tempi della natura variano a seconda delle latitudini a cui si vive: essendo noi animali che si attivano con l’irraggiamento luminoso del sole, va da sé che nelle regioni meno illuminate del globo (al nord) troveremo dei metabolismi diversi e mediamente più lenti rispetto alle aree più esposte al sole (equatore).

Anche le stagioni ci velocizzano e ci rallentano: in teoria, anche se poi andiamo in vacanza per ragioni legate al business del turismo balneare, l’estate dovrebbe essere il momento di massima attività lavorativa, mentre l’inverno quello del relax e della quiescenza, visto che di fatto la natura si ferma. Noi, come sappiamo, facciamo tutto il contrario. Una volta, invece, i contadini seguivano involontariamente questi tempi.

Idem per la notte ed il giorno: anche qui varrebbe la regola della luce solare e del buio della notte, con cui dovremmo svegliarci ed assopirci. Peccato che con l’illuminazione elettrica molti di noi hanno scambiato la notte per il giorno arrecandosi gravi problemi di sonno, riposo e recupero delle energie.

E riguardo al cibo? La cronobiologia suggerisce i momenti della giornata in cui sarebbe meglio consumare certi alimenti. Il nostro corpo, a seconda del suo stato psico-fisico che muta nel corso delle ore, varia la sua capacità di digerire e metabolizzare. Secondo studi recenti, al mattino non si dovrebbero mangiare cibi grassi, zuccherati o proteici, mentre a pranzo si possono consumare alimenti più grassi e con proteine. La sera invece bisognerebbe restare leggeri: pochi grassi, carne di pollo o pesce, zuccheri.

Ricordiamo, in ogni caso, che l’uomo dovrebbe mangiare solo e quando ha fame, non ad orari convenuti anche se in realtà non ha appetito. Né dovrebbe aspettare ad alimentarsi, pur morendo di fame, perché non è ancora il momento “X” del pranzo o della cena

Con l’approccio della cronobiologia, evitando di esagerare nelle dosi, il corpo può restare snello ed in forma senza particolare diete.

Ecco gli orari delle massime attivazioni giornaliere del nostro corpo:

Massima attività dei reni: dalle 5 alle 11 a.m.

Massima attività del pancreas: 8-10 a.m. e 18-21 p.m.

Massima attività di fegato e cistifellea: 11 a.m.-15 p.m.

Massima attività degli intestini: 7-9 a.m.

Massima attività dei muscoli: 10-12 a.m. e 16-19 p.m.

Massima attività intellettuale legata all’apprendimento: 9-11 a.m. e 15-17 p.m.

Massima attività intellettuale di concentrazione: 8-10 a.m. e 16-17 p.m.

Risveglio: 6-9 a.m.