Kung fu: la tigre

La tigre è uno degli animali totemici del kung fu e di altre arti marziali orientali, nonché espressione di alcune forme di chi kung.

Essa rappresenta la forza primordiale dell’essere umano, il suo istinto e la sua animalità, vale a dire la parte più atavica del nostro sistema mente-corpo, quella del cosiddetto “cervello rettile” che risponde agli stimoli del mordi e fuggi, dormi e mangia, vivi o muori.

Una meravigliosa espressione della forza ancestrale, che però l’uomo dovrebbe imparare a contemperare o dominare una volta entrato nella società, in cui tali stimoli per ragioni culturali, legali e di rispetto altrui vanno moderati.

E’ per questo che nel kung fu la tigre si accompagna, anche nel saluto iniziale prima di iniziare a praticare, ad un altro animale totemico: il drago. Quest’ultimo esprime la parte spirituale e razionale dell’uomo che va dunque a pareggiare la ferocia tigrina.

Tornando alla tigre, l’artista marziale nelle forme mima le movenze della fiera, tenendo le mani con le dite piegate in guisa di artigli. I colpi vengono portati con la parte bassa della mano, quella delle eminenze tenar ed ipotenar: solo dopo aver colpito, entrano in gioco le dita, che afferrano i tessuti dell’avversario strizzandoli e strattonandoli. Ovviamente stiamo parlando di colpi brutali, sviluppati in epoche in cui le guerre si combattevano ancora a mani nude o quasi e che oggi giorno mantengono valore per la tradizione che esprimono e per la possibilità di autodifesa (mai di offesa) in particolari situazioni di pericolo.

Nel kung fu stile hung kuen esiste la forma di fok fu kuen, vale a dire la forma del dominio della tigre: imparando ad eseguirla, il praticante acquisisce (o dovrebbe acquisire) una maggiore stabilità psico-fisica tale da consentirgli di controllare la forza che la tigre rappresenta.

La tigre è animale totemico anche in alcuni chi kung o ginnastiche mediche orientali: sempre mimando le movenze dell’animale, che verranno associate a particolari suoni e visualizzazioni, l’artista marziale assume delle posizioni che vanno a stimolare il corpo grossolano e quello sottile.

La tigre esprime la stagione della primavera e con essa l’elemento legno, associato ai meridiani di fegato e vescicola biliare, espressione sia del sentimento della rabbia che del coraggio.