In guerra per…l’acqua

In parecchie parti del globo le risorse idriche sono una vera emergenza. Tanto che recenti stime di Onu e Cia hanno individuato ben 507 conflitti, attuali o del recente passato, legati al controllo dell’acqua.

E con un pianeta sovraffollato e minato dai cambiamenti climatici, il rischio di guerre aumenta.

Recenti dati portano a pensare che entro il 2030 quasi la metà della popolazione mondiale vivrà in zone con scarse risorse idriche. E dire che il 70% della superficie terrestre è coperta d’acqua. Peccato che non sia bevibile…

Quella dolce, realmente adatta alla vita di uomini, animali e piante, è solo lo 0,5% del totale. Una quantità minima, per la quale si è anche (ovviamente) disposti a combattere.

Già da tempo stati ed aziende sono al lavoro per accaparrarsi acqua per fini industriali o agricoli; per farlo, la sottraggono ad altri soggetti. I quali al loro volta faranno lo stesso con terzi e così via, in una spirale perversa. Quindi, sempre più richiesta di acqua a fronte di una quantità minore della stessa anche a causa del clima impazzito. Risultato: guerra.

Sempre che non si cambi.

Su stammi-bene.info, infatti, non amiamo lanciare allarmismi, ma spingere alla riflessione suggerendo anche qualche possibile soluzione. Per arginare il problema dell’acqua, è il caso di dirlo, bisognerebbe innanzitutto limitarne gli sprechi, a cominciare dalle nostre case.

Bisognerebbe inoltre rivedere delle infrastrutture spesso inadeguate, così come sistemi agricoli ed urbani non più sostenibili sul piano ambientale. E salvare le falde acquifere, contaminate da utilizzi pochi rispettosi del suolo.