Il funambolismo

Il funambolismo è l’arte di camminare in equilibrio su di una fune, posta ad altezze variabili dal suolo.

Già diffuso nell’antichità come esercizio circense o praticata da artisti di strada, prevede che il funambolo tiri una corda ben tesa tra due ancoraggi fissi e vi deambuli sopra, a corpo libero o tenendo tra le mani un’asta per stabilizzare la sua posizione.

Nel funambolismo, però, spesso l’artista non si limita a camminare sulla corda: in equilibrio su di essa si esprime in esibizioni di giocoleria, salti, spettacoli da clown ed altro ancora.

Tra i funamboli più noti citiamo il francese Philippe Petit (tuttora vivente ed autore del libro “Trattato di Funambolismo”) e l’italiana (di origine) Maria Spelterini, che nel 1876 camminò su di una fune posizionata sopra le cascate del Niagara.

La disciplina può essere praticata, come già detto, a svariate altezze dal suolo. I puristi preferiscono camminare sul cavo senza alcuna protezione, mentre altri si assicurano con una corda o si mettono sotto una rete per evitare cadute potenzialmente mortali.

E’ una pratica utile anche per chi non voglia diventare funambolo in senso stretto, perché attiva i meccanismi di propriocezione responsabili dell’equilibrio e della postura. Viene infatti usata da sportivi che vogliono implementare la loro stabilità, come gli artisti marziali.

In parecchie discipline olistiche l’equilibrio fisico che si ricava grazie ai piedi ed alla postura è inteso come riflesso di un guadagnato equilibrio psichico interiore.

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