Giocare a Tetris fa bene

E chi l’avrebbe detto? Recenti studi hanno dimostrato che giocare al popolare passatempo aiuta ad eliminare i brutti ricordi prima che questi si fissino nella memoria.

In che senso? Supponiamo che una persona abbia vissuto un trauma psichico o psicofisico: giocare a Tetris subito dopo il brutto evento evita che le esperienze negative vissute si saldino nel cervello e nella coscienza del malcapitato, in modo tale che questi non sia costretto a portarsele dietro per il resto della vita.

Questo gioco, in soldoni, è un regolatore del desiderio grazie all’impegno che induce nel campo dell’attenzione visuospaziale: riduce il rischio di sviluppare il cosiddetto disturbo postraumatico da stress. Ce lo dicono i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), che da tempo studiano i possibili effetti terapeutici di alcuni giochi.

Dopo un trauma, in pratica, esiste una finestra temporale di alcune ore durante la quale i ricordi sono ancora fluidi e malleabili. Se se ne riduce l’invasività, si evita che questi continuino a ripresentarsi successivamente.

La teoria ha trovato riscontri sul campo: a due gruppi di persone, che avevano subito di recente dei traumi, è stato chiesto di giocare a Tetris (al primo) e di fare altre attività rilassanti (al secondo). Ebbene, le persone che hanno giocato a Tetris avevano circa il 60% in meno di ricordi intrusivi rispetto ai membri dell’altro gruppo di lavoro.

Pare, infine, che grazie al Tetris si possano (perlomeno nel breve periodo) tenere sotto controllo il desiderio smodato di mangiare, bere alcol, fumare e giocare d’azzardo. E’ quando emerso da un esperimento sviluppato presso l’inglese Plymouth University.