Gatti ed asma

Avere un gatto in casa riduce il rischio che i bimbi in tenera età vengano colpiti dall’asma.

A dircelo sono i danesi dell’Università di Copenaghen, che hanno studiato il legame tra i mici ed il fastidioso problema respiratorio. La loro ricerca, che è stata anche editata sulla rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology, si è così sviluppata: gli studiosi scandinavi hanno valutato la salute di un nutrito gruppo di bimbi, figli di donne affette da asma, dalla nascita fino al dodicesimo anno di età.

Tali soggetti, in soldoni, erano nettamente più predisposti per ragioni genetiche (rispetto alla popolazione media) a sviluppare anch’essi il problema genitoriale.

Tuttavia se nella famiglia, quando il bimbo nasce, c’è un gatto in casa…il rischio che nel tempo il giovane essere umano si ammali di asma si riduce di circa la metà. Una netta inversione di tendenza, dunque, rispetto a quanto si riteneva in passato. E l’asma non è l’unica affezione respiratoria che la presenza del micio pare inibire: un gattino vicino lenisce anche gli effetti di bronchioliti o polmoniti.

Come mai?

Tutto dipende, dicono in Danimarca, dagli allergeni del gatto, quindi soprattutto dal pelo dell’animale. Se il bimbo potenzialmente asmatico nel primo anno di vita si trova spesso vicino un micetto, riceve un potenziamento del sistema immunitario che lo aiuta successivamente a preservarsi dall’asma allergica.