Febbri estive: che fare

Eccoci a parlare di un malanno tipico dei mesi caldi: le cosiddette febbri estive. Paradossalmente, infatti, questi malesseri tipici dell’inverno possono manifestarsi anche in una stagione meno scontata. Come appunto quella estiva.

Tali febbri possono essere causate da parecchi motivi, dagli sbalzi termici (cioè il veloce passaggio da un ambiente caldo ad uno freddo), allo stress, proseguendo coi cosiddetti colpi d’aria sino ai problemi di natura gastrica ed alimentare.

Ma andiamo con ordine: parlando di temperature alte, esse possono abbassarsi di colpo in conseguenza di un temporale. O magari perché entriamo in un ambiente con l’aria condizionata. In queste condizioni di stress, i batteri presenti negli ambienti superano le barriere delle vie respiratorie provocando la febbre. Pertanto, cerchiamo di coprirci bene (magari, prima, vestendoci a strati) dopo piogge abbondanti ed evitiamo locali troppo “rinfrescati” artificialmente.

Le febbri estive possono anche essere il risultato di prolungate esposizioni al sole, che aumentano troppo la temperatura del corpo, oltre che dello stress lavorativo o scolastico, che tendono appunto a surriscaldare il nostro “sistema”.

Per rendersi più resistenti a tali malanni, è utile ricorrere ai pro-biotici quali lo yogurt ed i fermenti lattici; bisogna poi bere molta acqua ed assumere buone dosi di vitamina C. Inoltre laviamo bene la frutta e la verdura, se la mangiamo cruda, mentre se siamo in vacanza in paesi caldi dovremmo mangiare sempre frutta o verdura ben cotta, non bere acqua del rubinetto ed usarne di imbottigliata anche per lavarsi i denti.

In generale, le febbri estive non comportano rischi per la salute: bisogna solo stare attenti ed andare dal medico se durano più di tre-quattro giorni e se raggiungono picchi elevati; o se la persona che l’accusa ha malattie croniche di rilievo ed ha una costituzione fragile.