Dito a scatto: che fare

Soffrite di dito a scatto? Succede. Si tratta di una dolorosa infiammazione alle dita delle mani (o della mano) che può emergere o si può riacutizzare col freddo al pari di altri problemi di natura reumatica. Scherzando, non si muore di dito a scatto, ma di certo è un problema che può arrecare gravi disturbi (anche di natura lavorativa) perché mina l’efficienza della mano ed il suo utilizzo.

Più nel dettaglio, ad infiammarsi è la guaina dei tendini flessori della mano (due per dito), che servono a piegare le dita. I due tendini (uno superficiale ed uno profondo) scorrono l’uno sull’altro in una sorta di tubo contenente un liquido lubrificante che in condizioni normali evita frizioni.

Quando il tubo si restringe (complice il restringimento degli archi che ancorano i tendini alle ossa), il tendine sottostante si “strozza” e si deforma creando una sorta di “pallina” che rende difficile il suo scorrimento: quando la pallina si ingrossa troppo, il dito appunto scatta, cioè non si muove più fluidamente. Nei casi più gravi, il dito si blocca del tutto e resta in estensione.

Le cause? Da quelle genetiche (nel bimbo anche piccolo) a quelle reumatiche (dell’adulto), che si acuiscono come detto col freddo. Proseguendo con quelle ormonali (un eccesso di estrogeni, tipico delle donne che assumono la pillola, fa gonfiare il tendine), traumatiche (cadute o botte) e microtraumatiche (uso ripetuto di attrezzi lavorativi come timbri, forbici e simili).

Il problema (che colpisce soprattutto pollice, indice e medio, a volte di entrambe le mani in modo simmetrico e contemporaneo), può essere più o meno serio: spesso inizia con un fastidio alla base del dito o sul palmo della mano che porta a modesta rigidità e difficoltà a muovere l’articolazione; può proseguire con lo sviluppo di un nodulo alla base del dito fino al suo totale blocco.

Ovviamente bisogna rivolgersi ad un medico ortopedico, che valuterà la situazione e vi indicherà le cure opportune. In ogni caso, ecco alcuni saggi consigli: innanzitutto tenete il dito a riposo, magari facendovi consigliare dal medico stesso o dal fisioterapista un piccolo tutore. Se il dolore è forte si può applicare ghiaccio e ricorrere (sempre sotto prescrizione medica) a qualche antinfiammatorio e praticare un po’ di massaggio delicato della zona dolente o bloccata. Oltre che ad un massaggio del rachide cervicale, da cui originano i nervi che poi irraggiano le dita. Le donne che prendono la pillola devono interromperne l’assunzione.

Inoltre si può adottare un’alimentazione basica ed assumere cibi ed erbe naturali già di per sé disinfiammanti e ricchi di vitamina C; rivolgendovi ad esperti del settore potreste inoltre ricorrere a cure omeopatiche (magnesia carbonica) o fitoterapiche (olio di perilla) ed assumere del magnesio.

Spesso questi accorgimenti bastano a disinfiammare il tendine: nei casi resistenti, ha senso l’intervento chirurgico.