Il corpo ha i suoi tempi

Il corpo ha i suoi tempi. E dobbiamo rispettarli. Purtroppo, il più delle volte, non lo facciamo.

Alla Tv o su altri network vengono reclamizzati prodotti che ci danno la carica quando siamo un po’ giù, che ci rilassano quando siamo un po’ troppo su, che ci fanno passare il mal di testa, il mal di pancia od altro….Perché il sistema, la società, i ritmi di lavoro ci dicono che non possiamo aspettare, non possiamo perdere un giorno in ufficio, non possiamo saltare la cena con l’amico o la partita di tennis…

Siamo davvero diventati così? Siamo davvero questo “robottino” che un po’ lo svegli, un po’ lo addormenti, un po’ lo ecciti, un po’ lo guarisci alla bisogna? Temo di si.

Ma questi meccanismi sono quelli del marketing, del soldo, di una certa mentalità (molto occidentale) che ci vuole sempre pronti, sempre produttivi, a qualunque costo e nonostante tutto. Stai male? Piglia questo che ti passa. Ma cosa passa? Passa davvero o semplicemente la pasticca mi rende insensibile e mi permette di trascinarmi giusto quei pochi metri per portare a casa un affare di lavoro, una serata galante o che altro? Tra l’altro senza neanche aver capito da cosa è nato il malessere.

So che talora ci possono anche essere degli appuntamenti per così dire “irrinunciabili”, ma nella maggior parte dei casi se non me la sento posso anche dare forfait. Perché dare forfait? Perché non me la sento, perché sono stanco, perché non sto bene. E perché non ho voglia di ingoiare qualcosa che mi ottunda solo per fare fronte alla frenesia della vita che mi sono costruito.

Anche di fronte alla malattia, cerchiamo di essere pazienti. Il corpo ha dei suoi tempi di guarigione che vanno rispettati. E che spesso non coincidono con i nostri tempi. Pertanto, siccome è il corpo a possedere la grande intelligenza ancestrale formatasi in milioni (miliardi) di anni, proviamo ad assecondarlo. Lui è più intelligente di noi.

L’animale quando non sta bene, sta fermo. Si mette in un posto tranquillo, magari al buio, invisibile ai più, e aspetta che il fastidio od il problema passi.

Quando viene l’influenza, a meno che non ci siano complicazioni, è inutile riempirsi di farmaci. Tanto, lo sappiamo tutti, dura sempre quei tre, quattro, cinque giorni. A prescindere da quello che si prenda. Idem per il raffreddore e per molti altri malanni e fastidi che non richiedono intervento medico.

Basta solo aver pazienza, sopportare un pochino i disagi che il problema arreca, rinunciare a qualche appuntamento ed aspettare che il sistema corpo-psiche, coi suoi tempi, si riassesti. E’ inutile diventare delle farmacie ambulanti.

Il sistema corpo-psiche è progettato per stare bene: quando non sta bene, attiva una serie di processi, che richiedono il tempo necessario e che dobbiamo rispettare, per ristabilire l’equilibrio. Nella maggior parte dei casi il corpo tende a guarire da solo: basta dargli il tempo, assecondarlo e non intralciarlo.

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