Come animali e piante

Gli esseri viventi, se sotto attacco, si difendono. E’ una vecchia legge della natura. Pertanto il leone non può essere considerato un facinoroso se attacca il cacciatore che lo vuole impallinare…Né una gazzella può ritenersi violenta se incorna il leopardo che le affonda gli artigli sul groppone…

Analogamente gli esseri umani, come peraltro ribadito dalle leggi sull’autodifesa, sui diritti dell’uomo e dalle Costituzioni che lo autorizzano a ribellarsi ai Governi tirannici e dittatoriali, possono e devono opporsi alle angherie od alle minacce che li investono.

Prima al nemico ci si oppone verbalmente, sperando che questo basti a dissuaderlo. Poi con azioni dimostrative ed il ricorso alle leggi, sempre sperando che anche questi bastino. Poi, come insegna la natura, un uomo messo nell’angolo ha un inevitabile istinto di autoconservazione che lo porta a cercare di salvare la sua incolumità psico-fisica a qualsiasi costo.

I sistemi di autodifesa degli animali, oltre all’utilizzo dell’intelligenza, includono la fuga, il ricorso al veleno o a cattivi odori, il mimetismo, la tanatosi (cioè il fingersi morto) e, per ultimo, la lotta. Lotta ovviamente con artigli, denti, becchi, corna, pungiglioni…

Ma anche le piante si difendono, dimostrando una sensibilità ed una intelligenza che spesso non troviamo nemmeno tra gli umani…e poi le chiamano “vegetali”…

Le piante, dicevamo, si difendono con punte, involucri acuminati, cattivi odori, sostanze velenose e/o irritanti e spine.

L’uomo, che non ha grossi mezzi di difesa datigli dalla natura, deve puntare tutto sull’intelligenza e sulla forza del numero. Da solo è ben poca cosa, ma unito ad altri milioni di individui assume un potere che neanche può immaginare…Chissà se se ne accorgerà…