Il cibo del futuro?

Non è una novità. Ormai da qualche tempo si parla degli insetti come una possibile, futura, opzione alimentare in chiave proteica. Ovviamente di insetti l’uomo si è sempre cibato ed anche oggi parecchie popolazioni vi ricorrono. Il tabù, dunque, è tutto occidentale e legato ad una cultura alimentare che non li contempla nel piatto, ad eccezione forse delle lumache…che tuttavia sono, scientificamente, dei molluschi.

Partendo proprio da questo esempio, se possiamo mangiare le lumache in teoria potremmo, facendo un salto quantico e culturale, nutrirci anche di cavallette ed affini. Che ovviamente, una volta allevati, darebbero le stesse garanzie di salubrità degli altri animali cui più tradizionalmente ricorriamo per i nostri pranzi.

Recentemente l’attrice “stelle e strisce” Angelina Jolie si è fatta fotografare mentre in Cambogia degusta ragni e grilli fritti: alla fine del lauto pranzetto ha ammesso di averne apprezzato il gusto. Quindi?

Attualmente nel mondo alcuni popoli consumano più di 1000 specie di insetti e pertanto, in vista di un ulteriore aumento della popolazione mondiale (che tra un trentennio potrebbe sfiorare i 10 miliardi di individui) e di un correlato calo delle risorse alimentari, l’opzione “lombrico nel piatto” diventa plausibile anche nei paesi più industrializzati.

Al momento sono pochi gli chef che in Occidente propongono nei loro menù piatti a base di insetti, ma il numero potrebbe salire presto. Per esempio in Inghilterra si vende già pasta con le cavallette: i produttori sostengono che esse abbiano più vitamina B12 del salmone, ma anche parecchio calcio e tanti aminoacidi essenziali.

Paura? Aspettiamo. In Europa deve ancora essere formulata una normativa in merito all’utilizzo alimentare degli insetti. Ma pare sia solo questione di tempo…Una volta che tutto diverrà “legale”, consumare insetti comporterà gli stessi rischi che consumare le carni (come già detto sopra) di altri animali più “comuni” sulle nostre tavole.

In ogni caso, pare che questi esserini possano davvero risultare una valida fonte proteica. Alternativa alle carni di manzo o maiale? La Fao ci va cauta. Se alcune specie sono ricchissime di proteine e pertanto molto nutrienti, l’alimentazione a base di insetti non può sostituire quella a base di altri animali e legumi, semmai integrarla.

Ciò che è certo, però, è che per alimentare gli insetti vengono prodotti molti meno gas serra che per nutrire un bovino, impiegando inoltre meno acqua, mangime e spazio. Maggior bio-sostenibilità dunque? Pare…

Snocciolando alcuni numeri, gli insetti possono trasformare due chili di mangime in un chilo di massa, mentre una mucca ha bisogna di ben otto chili di cibo per ottenere un chilo di massa corporea in più.

Allora? Buon appetito…forse…