Chi Kung: le sue forme

Chi Kung letteralmente significa lavoro del chi. E’ un’antica arte cinese che, attraverso alcuni esercizi in movimento o statici, supporta il benessere generale del nostro organismo. Si basa sulla Medicina Tradizionale Cinese e quindi ogni esercizio è mirato a sollecitare un determinato Meridiano Energetico o Elemento.

Questo tipo di attività aiuta a riportare la nostra attenzione sul corpo, stimolando il sentire, aiutandoci a percepire le tensioni muscolari e facendoci ritrovare una postura salutare. Aiuta e accompagna l’individuo nel rilassamento. Una pratica regolare di questa arte aumenta il livello di energia migliorando il circolo del Chi nell’organismo.

Abbiamo diversi tipi di Chi Kung.

Chi Kung Medico: movimenti specifici che alleviano diverse patologie. Sono tecniche di auto-guarigione o di “terapia del Chi esterno” in cui il praticante, sapendo controllare il flusso del proprio Chi, è in grado di veicolarlo verso un’altra persona stimolandone la guarigione.

Chi Kung Confuciano: nato per rendere il praticante più forte (fisicamente e psicologicamente). In particolare, con questa pratica Confucio diffondeva l’importanza del comportamento etico e rispettoso promuovendo le virtù di:

  1. integrità o giustizia (Yi)
  2. saggezza o conoscenza (Zhi)
  3. benevolenza o equanimità (Ren)
  4. rispetto dei riti e dell’etichetta o educazione (Li)
  5. affidabilità o sincerità (Xin). 

Chi Kung Taoista: deriva dalle tecniche di lunga vita del Taoismo e dalle danze o tecniche dello sciamanesimo. E’ composto da esercizi di imitazione del movimento degli animali unite a pratiche dietetiche e sessuali ritenute importanti per una buona gestione dell’energia corporea e per il raggiungimento della longevità (o dell’ “immortalità”). 

Chi Kung Buddhista: pratiche che hanno influssi tibetani e indiani. Sono ritenute importanti per sviluppare le virtù individuali che portano all’illuminazione, liberando le persone dalla catena delle rinascite o samsara. 

Chi Kung Marziale: utile per rendere più forte il fisico. Sviluppa la capacità di veicolare il Chi verso l’esterno con l’obiettivo di colpire un eventuale avversario. E’ una pratica ritenuta basilare per l’artista marziale, in quanto lo rende maggiormente “sensibile” all’ambiente e lo aiuta ad evitare lo scontro diretto. Non a caso un detto cinese recita << il vero Maestro di “arti marziali” è colui che non ha bisogno di combattere >>.