Carne: si o no?

Estate, tempo di grigliate. Ma occhio alla carne. Come sempre, per quanto attiene alla salute, l’importante è non esagerare. Ovviamente esistono tantissimi tipi di carne, ma in questo articolo non vogliamo cadere nel particolarismo e tratteremo l’argomento secondo principi generalistici.

Detto che rispettiamo chiunque non consumi carne, latte e uova, rileviamo che un moderato consumo di carne ha i suoi vantaggi per l’organismo. Sappiamo che il dibattito è molto aperto, ma in natura esistono varie specie di primati che hanno diete onnivore e l’uomo è una di queste specie.

Che poi si debba mangiarne di meno ed agire affinché le storpiature degli allevamenti intensivi vengano mitigate, siamo perfettemante d’accordo.

Venendo al consumo della carne in sé, l’impatto sulla nostra salute dipende molto dalla sua qualità: se l’alimento è “naturale”, ruspante ed è stato allevato secondo criteri “bio”, sarà nutriente ed utile al nostro sistema mente-corpo. Viceversa la carne di un animale “pompato” da un certo genere di industria alimentare non potrà farci altrettanto bene.

Se consumiamo carne di qualità con moderazione (tenendo conto dello stile di vita di ognuno, delle sue attività, del genere e di quale epoca della sua vita sta vivendo), accompagnata da verdure ed amidacei, forniamo al corpo una fonte di proteine utilissime (17-23 grammi di proteine ogni 100 di prodotto) per la ricostituzione dei tessuti (muscoli, ossa, pelle) e la produzione di ormoni.

La carne rappresenta anche una buona fonte di grassi, che servono come riserva energetica di scorta, per proteggerci dal freddo e per sostenere gli organi.

Essa fornisce anche importanti apporti vitaminici, specie del gruppo B: su tutte le vitamine B3, B6 e B12, che attivano il metabolismo, mantengono in salute il sistema nervoso, riducono il senso di affaticamento ed attivano il sistema immutario.

Rilevante anche la quantità di sali minerali presenti, specie ferro e zinco.

Ecco ora l’altra faccia della medaglia: se si esagera col consumo di carne, specie di quella lavorata, si può favorire l’insorgenza di alcuni tipi di tumore, si può diventare ipertesi e sviluppare altri problemi cardio-vascolari, si sovraccaricano i reni e l’apparato digerente e si può ingrassare.

Concludendo, invitiamo quanti consumano carne a moderarne l’utilizzo (il medico una volta diceva di mangiarla una, massimo due volte a settimana) e di pretendere che nel tempo gli allevamenti intensivi possano nel limite del possibile rendere meno angosciante la vita degli animali prima della macellazione.