Buono come il pane

Meno male che c’è il pane. Occhio però a consumarlo con moderazione, soprattutto se si vuole stare un poco attenti alla linea.

Il pane infatti, per quanto alimento ottimo per il palato sia da solo che accompagnato, al pari di molti altri farinacei e prodotti da forno non è esattamente adattissimo ai regimi ipocalorici. Ma detto questo, un consumo appropriato al proprio fabbisogno energetico giornaliero non stona.

Ovviamente il discorso si complica per chi ha allergie od intolleranze al glutine ed ad altri componenti, quali per esempio i lieviti industriali, o a chi soffre di patologie quali il diabete. Inoltre come per tutti i cibi che richiedono discreti livelli di lavorazione, anche il pane può subire gli eccessi dell’industria alimentare.

In merito ai lieviti, spesso restano ancora attivi soprattutto nei pani poco secchi e ricchi di mollica, che risulta pertanto umida: questi pani purtroppo “regalano” a chi li consuma un discreto gonfiore addominale, proprio in conseguenza di una lievitazione non ultimata ed ancora presente.

L’ideale sarebbe quindi affidarsi ad un panettiere che ancora faccia il pane in modo “naturale”, usando prodotti meno artefatti dall’industria. O farlo in casa (chi può, chi ha tempo e voglia) con farine integrali comprate dal mugnaio di fiducia. So che parlare di mugnai oggi fa sorridere, ma ancora ne esistono (per professione o anche solo per passione) anche nelle campagne del nord Italia.

Il pane, volendo dare qualche nota tecnica generica, era già noto all’Homo Erectus. Esso nasce dall’impasto di farina di cereali con acqua, sale e lieviti e può essere arricchito con ingredienti diversi anche a seconda delle varianti regionali. Esiste pure il pane non lievitato (azzimo), che vanta una possibilità di conservazione più lunga.

Il pane è ricco di zuccheri (carboidrati) e di fibre e possiede discrete quantità di proteine e lipidi; oltre ovviamente all’acqua (circa 25%). Dal punto di vista calorico, un etto di prodotto oscilla (a seconda del tipo di pane) tra le 200 e le 300 calorie. Proprio per questa ragione è evitato da atleti che devono manterenere basso il livello di grasso corporeo (tipo ciclisti o culturisti sotto gara) o da quanti seguono diete.

Tutti gli altri, come detto con moderazione ed a seconda delle condizioni di salute, possono concedersi tranquillamente questo alimento vecchio quasi quanto l’uomo e tra le pietre miliari anche della cucina dei paesi mediterranei.