Chiara, bionda, bruna, scura. Tedesca, belga, olandese od italiana. Bevetevela pure come la preferite. Basta che sia birra! Recenti studi hanno appurato come bere un bicchiere di birra al dì aiuti a prevenire le malattie neurologiche.
Ripetiamo: un bicchiere…non oltre…
A dircelo stavolta sono un popolo al di sopra di ogni sospetto: i cinesi, che con la produzione di birra (almeno per il momento) hanno poco da spartire…Gli scienziati dell’Università di Lanzhou hanno studiato in laboratorio come lo xantumolo, una sostanza (per l’esattezza è una molecole polifenolica della famiglia dei flavonoidi prenilati) che si trova nel luppolo con cui si realizza la birra, aiuti le cellule nervose a resistere meglio ai processi di ossidazione. Processi che nel tempo, se non ben smaltiti, provocano microlesioni ai tessuti del cervello e del sistema nervoso in generale.
Queste lesioni, seppur piccole, possono negli anni determinare, favorire o velocizzare delle degenerazioni foriere di problemi ben più gravi, quali delle vere e proprie malattie tipo morbo di Parkinson o l’Alzheimer.
Per fortuna lo xantumolo riduce appunto tali danni: le birre maggiormente ricche di questa sostanza sono quelle amare e che nel bicchiere sviluppano una schiuma più densa e corposa.
Quindi…Prosit!