Anziani, lavoro e salute

Non è uno spot per sostenere chi vuole mandarci in pensione sempre più anziani… Tutt’altro. In questo post rileviamo solo che restare attivi il più a lungo possibile, anche sul piano lavorativo o su attività per certi versi sovrapponibili come fare il volontariato od altro, aiuta le persone a sentirsi utili ed a mantenere in efficienza il loro sistema mente-corpo.

Qualcosa che ci occupa, seppur non a tempo pieno, è infatti un toccasana. Ce lo confermano gli studiosi della Università del Maryland a College Park (Usa), che hanno poi pubblicato le loro ricerche sulla rivista di psicologia Journal of Occupational Health Psychology.

Analizzando per una dozzina di anni le abitudini di circa 12.000 soggetti in età pensionabile, hanno scoperto che chi resta operoso anche dopo l’agognato e meritato traguardo, seppur con impegni di più modesta entità, rispetto a chi cessa del tutto ogni attività ha meno chance di essere colpito da malattie rilevanti quali diabete, ipertensione, ictus, tumori, problematiche reumatiche, cerebrali e polmonari.

Perché? Gli americani ci spiegano che un impegno giornaliero ci fa uscire di casa, ci fa fare più movimento, mantiene attivo il cervello e ci dona appagamento anche sul piano personale e delle nostre relazioni nel sociale.

Pertanto, meglio se anche dopo la pensione facciamo qualcosina…buon lavoro!