Allenare il cervello

Come i muscoli, il cervello si può allenare. Stiamo parlando del cosiddetto brain training, che ingloba tecniche di memorizzazione, rilassamento, giochi ed applicazioni di vario genere anche su tablet e computer.

Il cervello non è un organo “stabile”, bensì in continua evoluzione, tanto che anche nell’età adulta o nella senescenza può continuare a svilupparsi grazie agli stimoli che gli diamo e che inducono la creazione di nuove connessioni neurali.

Innanzitutto sottolineiamo che esistono tante tipologie di intelligenze, di memorie e di abilità cerebrali, che vengono attivate a seconda del tipo di situazione che ci troviamo a fronteggiare. Pertanto, classificarle in modo eccessivo vorrebbe dire impoverire quel fenomeno della natura che viene protetto dalla nostra scatola cranica…

Ma come si può allenare il cervello? Per esempio facendo complicati calcoli matematici a mente; ma aiuta anche fare i cruciverba o guardare delle foto e poi provare a ricordarsi in che posizione erano gli oggetti ritratti…Vi ricordate il vecchio gioco Memory? Si possono anche provare ad immaginare delle relazioni tra gli oggetti di una lista, sia che questi oggetti vengano indicati con parole od immagini.

Sempre in merito alla memoria, aiuta tantissimo il meccanismo della ripetizione ad alta voce. Mentre un trucchetto per richiamare informazioni è quello di guardare verso destra: in tal modo si attiva l’emisfero cerebrale sinistro e si argina la parte frontale del cervello, sbloccando così un possibile freno delle memoria.

Ma la nostra materia grigia si può sviluppare anche grazie allo yoga, ad alcune tecniche meditative, al tai chi chuan ed alla respirazione profonda. Oltre che con altre pratiche sportive o di movimento (fisico o mentale) che presuppongono complessi schemi coordinativi: tra gli esempi, il ballo, il canto, la musica (ascoltata o suonata in prima persona), la lettura, gli scacchi (vedi foto), il gioco delle carte, la pittura, il disegno a mano libera ed altro ancora come andare al cinema o ad una mostra.

Alcuni poi seguono l’esempio consigliato dai filosofi pitagorici, che per potenziare la memoria prima di addormentarsi ripercorrevano a mente gli eventi salienti della giornata, per poi provare a ripeterseli ancora appena vegli.

In conclusione, ricordiamo che il nostro cervello e la nostra memoria sono particolarmente attivi e brillanti quando viviamo intensi stati emotivi: in questi casi, quanto stiamo vedendo o sentendo si fissa in modo indelebile nei nostri ricordi e ci rende anche più intelligenti.