L’agrifoglio

E’ noto soprattutto come pianta ornamentale per il periodo natalizio, ma l’agrifoglio possiede tantissime altre proprietà: è infatti una pianta medicinale.

Questo arbusto sempreverde, di cui in natura esistono un centinaio di varietà e che nel bosco si trova carico di bacche (velenose per l’uomo) nel periodo autunnale-invernale, appartiene alla famiglia delle Aquifoliacee. Noto anche come “pungitopo”, perché un tempo lo si usava per tenere lontani i roditori dalla carne salata o da altre pietanze, ha caratteristiche forti, maschili. Tanto che, sempre in epoche antiche, la sua acqua era spruzzata sui neonati in segno di protezione.

Usato come addobbo casalingo per scacciare i sortilegi, ha come detto numerose qualità benefiche per l’organismo. Il decotto della sua radice è consigliato in caso di problemi articolari, slogature o fratture. Ottimo febbrifugo, nell’antichità era anche usato come rimedio per le febbri malariche.

Sempre sotto forma di decotto, è utile in presenza di tosse, catarro, coliche e problemi di stomaco ed intestino. Le foglie fresche triturate sono poi impiegate in cataplasmi per rigonfiamenti ghiandolari, ma anche edemi, ascessi, reumatismi ed ansia.

L’agrifoglio, nella sua versione Fiori di Bach, è eccellente per armonizzare rabbia, gelosia, invidia, sospetto e suscettibilità.