Teoria dell’allenamento

Con teoria dell’allenamento si intendono i mezzi e le conoscenze atte a preparare fisicamente e tecnicamente un atleta al fine di farlo gareggiare o semplicemente per migliorarne le prestazioni.

Con l’allenamento si verificano delle vere e proprie modificazioni fisiche: il cuore migliora la sua capacità contrattile, si potenzia il trasporto di ossigeno, aumentano la capacità polmonare e la massa muscolare (così come la forza) etc…Inoltre, a livello cellulare, cresce il numero dei mitocondri e di svariati enzimi che condizionano la prestazione di resistenza o quella anaerobico alattacida.

Nell’allenamento giovanile si prediligeranno lavori meno specifici ma più generali, atti soprattutto ad implementare l’abilità motoria dei ragazzi (che sono in età “fertile” per questo genere di apprendimento) ed a divertirli con momenti ludici. Crescendo questo approccio muterà e verranno proposti lavori sempre più specifici (ovviamente sempre a seconda delle età e del sesso) e specializzanti, strettamente legati alla disciplina praticata. In età adulta post-agonistica, generalmente dopo i 40-50 anni, si ritornerà nuovamente a lavori meno specifici e più generali per evitare di stressare inutilmente il corpo.

Cicli di allenamento: anche negli atleti evoluti, si sviluppano periodi di lavoro generico alternati ad altri di lavoro specifico.

Allenamento generale: costruzione e rigenerazione con attività anche non legate alla disciplina praticata.

Allenamento fondamentale: costruzione con attività sempre più legate alla disciplina praticata, con allenamenti lunghi ma non troppo specifici.

Allenamento speciale-specifico: lavori meno lunghi e generali, ma sempre più legati alla prestazione con ripetute che vanno anche a riprodurre lo stress, la condizione e la velocità della gara.

Riguardo al carico di lavoro, possiamo individuarne uno esterno (quello effettivamente somministrato dall’allenatore) ed uno interno (quello percepito dall’atleta). Il carico deve dunque tenere conto delle caratteristiche del soggetto allenato e dal periodo della sua vita (età, sesso, condizioni lavorative o di studio, stress). Il carico è sempre progressivo, cioè distribuito con moderazione da carichi bassi a carichi modesti ed infine più o meno elevati. Il carico di lavoro va poi variato a seconda dei periodi agonistici dell’atleta per evitare problemi di sovrallenamento fisico e mentale ed infortuni: carico e recupero, dunque.

Tutti i carichi somministrati devono sempre avere come principale obiettivo quello di mantenere in salute l’atleta, non quello di vincere a tutti i costi.

La teoria dell’allenamento riguarda poi anche le attività che l’allenatore rivolge all’atleta per sviluppare la sua motivazione (coaching), per educarlo alle regole dello sport specifico e generale nonché a basilari concetti di comportamento corretto e di buon senso.

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